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Smart working: il lavoro da casa aumenta la produttività?

13/07/2022

Lo smart working è, ormai, entrato a pieno regime nella quotidianità dei lavoratori. Sempre più imprese decidono di adottarlo e gli effetti sono positivi sia dal punto di vista dell’azienda, sia da quello dei collaboratori.
In particolare, è sorprendente il legame diretto tra lavoro da casa e livelli di produttività: i dati rilevati dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano lo confermano.
Ecco tutti i dati interessanti sull’applicazione dello smart working in Italia e alcuni utili spunti per sfruttarlo al meglio e incrementare i livelli di motivazione e di performance aziendali.

Casa e lavoro: due mondi che fino a pochi anni fa sembravano distanti e inconciliabili. Ora, con lo smart working, non è più così. Ecco perché incentivare il lavoro da remoto porta a risultati positivi per azienda e lavoratori.

Quella da remoto è una modalità di lavoro sempre più apprezzata dai lavoratori. Risparmiando sui tempi da dedicare agli spostamenti, aumenta il tempo libero e la motivazione dei collaboratori.

C’è anche, però, chi non la pensa così. Per qualcuno, quello dello smart working, è ancora un tema controverso. Lavorare da soli a casa, ad esempio, potrebbe essere visto come motivo di distrazione. Eppure, esempi virtuosi di adozione dello smart working fanno capire che, sul lungo periodo, lavorare da remoto aumenta la motivazione e la produttività in azienda, incidendo positivamente anche sui livelli di work-life balance.
 

Smart working: un po’ di dati

Specialmente dopo il periodo di emergenza sanitaria, che ha costretto le imprese a una riorganizzazione del lavoro, lo smart working è entrato a far parte della quotidianità di molti dipendenti. Basti pensare che, durante l’emergenza, il 58% delle piccole imprese ha esteso la possibilità di lavorare da remoto ai propri dipendenti.

La pandemia, perciò, ha fatto da acceleratore di una tendenza che era già in atto e che, ora, è diventata routine per molte realtà. Nel mondo della Pubblica Amministrazione, infatti, lo smart working ha riguardato ben 1,85 milioni di lavoratori, ossia gran parte degli smart worker del nostro Paese.

Anche in seguito agli allentamenti delle misure restrittive dovute al Covid-19, e all’avanzamento della campagna vaccinale, lo smart working continua ad essere una soluzione conveniente per lavoratori e aziende. Secondo gli studi effettuati dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, a un anno dal primo lockdown, nel marzo 2021, sono stati 5,37 milioni gli smart worker italiani, di cui:

  • 1,95 milioni nelle grandi imprese,
  • 830mila nelle PMI,
  • 1,15 milioni nelle microimprese
  • 1,44 milioni nella PA.

Smart working: lavorare da casa e produttività

La possibilità di lavorare casa incide positivamente sia sulla sfera professionale, sia su quella privata dei dipendenti. Nel primo caso, quindi, i benefici dello smart working si riflettono indirettamente sull’intera organizzazione. Nel secondo caso, invece, il lavoro da remoto può davvero influenzare positivamente il benessere personale dei collaboratori.

I benefici dello smart working in azienda

Tra i numerosi benefici dell’applicazione dello smart working c’è, come anticipato, l’aumento della produttività. Lavorare da casa, infatti, permette il miglioramento dell’equilibrio tra vita lavorativa e privata: permette di risparmiare sui tempi da dedicare agli spostamenti casa-lavoro, riducendo anche i livelli di stress che possono aumentare in caso di forte traffico.

Non solo: questa nuova modalità operativa va ad incidere e cambiare anche il rapporto con l’azienda e con i propri colleghi e superiori. La valutazione del lavoro svolto, infatti, non viene classificata in base alle ore passate in ufficio, ma in un rapporto di fiducia e nel raggiungimento di determinati obiettivi. Cambia, dunque, anche il modo di pianificare l’attività aziendale.

Sembra inoltre che il tutto contribuisca anche all’ecosostenibilità delle aziende: pensiamo infatti, per chi va al lavoro in macchina, alle più ridotte emissioni di CO2 nell’atmosfera.


Lo smart working e i benefici sulla vita privata dei dipendenti

Avendo più tempo da utilizzare durante la giornata, perciò, è più facile conciliare gli impegni personali, tra cui quelli legati alla famiglia o ai figli, e quelli lavorativi. Sul fronte dell’utilizzo del tempo, il lavoratore potrà utilizzare le ore “perse” nel viaggio per dedicarsi ad attività interessanti e costruttive: un’efficace soluzione di welfare, quindi.

ll lavoro da remoto favorisce, dunque, una maggiore flessibilità in termini di orari: l’evoluzione del lavoro in questo senso, infatti, permette di adattare gli orari lavorativi agli obiettivi. Il tema della flessibilità è da applicare anche ai giorni: poter organizzare liberamente la propria settimana, aumenta i livelli di soddisfazione dei dipendenti e, di conseguenza, la loro motivazione al lavoro, incidendo positivamente sul generale benessere organizzativo.

Lo smart working, infine, è apprezzato anche perché può apportare un effettivo beneficio sulle tasche dei dipendenti: lavorare a casa, infatti, comporta risparmio di benzina o di soldi spesi in trasporto pubblico.

Come ottenere il meglio dallo smart working

Mantenere una modalità di lavoro agile, è conveniente, dunque, per ambo le parti. È necessario, però, che le aziende e i collaboratori abbiano consapevolezza di come gestire al meglio il lavoro e le relazioni tra colleghi.

Per poter mantenere a lungo una modalità di lavoro che sia agile e incentrata sull’aumento della flessibilità e della produttività, è bene coltivare alcune abitudini volte a mantenere un clima organizzativo positivo.

Ad esempio, diventa strategico coltivare il senso di appartenenza del team anche a distanza, organizzando ad esempio pause caffè, seppur virtuali, per condividere momenti di convivialità, così come dal vivo, favorendo momenti di incontri formativi o ludici, come attività di team building.

Nell’articolo di oggi abbiamo visto qual è il legame diretto tra il lavoro da casa in smart working e l’aumento di livelli di produttività.

Lo smart working è, dunque, una modalità di lavoro “agile” per definizione: incrementa i livelli di motivazione dei collaboratori lasciando loro maggiore autonomia decisionale riguardo la possibilità di gestire i propri impegni lavorativi e privati. Allo stesso tempo, per ottenere i migliori risultati dal lavoro da remoto, e incentivare la conoscenza reciproca tra colleghi in modo da favorirne la collaborazione, è buona norma adottare abitudini e piccoli rituali di team, sia virtualmente sia fisicamente.

Per garantire un miglioramento della vita lavorativa e un maggior work-life balance, sia in presenza sia da remoto, richiedi una consulenza gratuita e scopri come investire nel welfare aziendale.

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