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Flexible benefit aziendali: opportunità e vantaggi per le imprese

05/05/2022

I flexible benefit si inseriscono tra le politiche di welfare aziendale che garantiscono un miglioramento della vita dei lavoratori anche al di fuori del contesto lavorativo. Questi benefit, che si aggiungono allo stipendio dei collaboratori, garantiscono un ritorno in termini di motivazione e produttività, rappresentando una soluzione vantaggiosa anche per le imprese che decidono di inserirli nel proprio piano di welfare aziendale.
In questo articolo, vediamo nel dettaglio che cosa sono i flexible benefit, qual è la normativa che ne regolamenta l’applicazione e alcuni esempi di flexible benefit diffusi in Italia.

Flexible benefit: la soluzione ideale per le imprese. Quali sono i vantaggi?

Il welfare aziendale sta assumendo sempre più rilevanza tra le imprese italiane: come emerge dal Rapporto Welfare Index PMI 2024 di Generali, in 8 anni sono triplicate le piccole e medie imprese italiane con un livello di welfare elevato, con un aumento dell'8% negli ultimi due anni. E, per il 75,3% delle aziende che hanno inserito il welfare nella propria strategia organizzativa, i ritorni in termini di produttività sono stati del tutto positivi.

Tra i benefit aziendali più apprezzati, i flexible benefit assumono sempre più rilievo all’interno di un piano di welfare aziendale. Ma di cosa si tratta nello specifico? In questo articolo, faremo chiarezza sulle opportunità e i vantaggi che ne derivano e su come proporre un piano efficace.

Collegamenti rapidi: 

 

Cosa sono i flexible benefit?

Con il termine ad ombrello “flexible benefit” vengono definiti una serie di beni e servizi che l’azienda può decidere di mettere a disposizione dei propri collaboratori. In altre parole, si tratta di tutti quei benefici volti a migliorare la qualità della loro vita personale.
Non si tratta, tuttavia, di una retribuzione: i benefit possono anche contribuire a ridurre il cuneo fiscale perché esenti da contributi e imposte, sia per chi li riceve che per le aziende che li offrono. 

Offrire flexible benefit ai dipendenti, perciò, significa garantire loro la possibilità di avere una somma di denaro da spendere liberamente in beni o servizi che soddisfino le loro esigenze.

 

Flexible benefit: esempi e best practice

Le imprese che decidono di attivare un piano welfare per i loro collaboratori hanno a disposizione due modalità. A seconda delle esigenze, possono scegliere di dotarsi di una piattaforma di welfare o di offrire benefit flessibili.

Piattaforma di welfare aziendale 

Nel primo caso, la piattaforma dedicata permette di prenotare servizi, accedere a un rimborso (a fronte di spese effettuate per le rette scolastiche o quelle mediche, ad esempio), richiedere dei buoni acquisto, conoscere le strutture convenzionate e la rete degli esercizi commerciali presso cui è possibile utilizzare i benefit.

Benefit flessibili

Se l’azienda non ha la possibilità di progettare la piattaforma e si trova, ad esempio, a dovere adempiere alle disposizioni in materia di welfare previste nei contratti collettivi nazionali, può decidere di puntare su una soluzione più immediata, come l'offerta di benefit tramite buono acquisto. 

Entrambe le soluzioni si riveleranno utili al raggiungimento di una maggiore soddisfazione e motivazione dei collaboratori, poiché dimostrano l’ascolto delle reali esigenze dei dipendenti da parte dell’azienda.
Aggiornando l’offerta in modo frequente, inoltre, l’impresa sarà in grado di dimostrare una vicinanza ancora maggiore nei confronti dei dipendenti, mostrandosi reattiva ai cambiamenti dei loro bisogni.


I benefit aziendali diffusi in Italia

Tra i flexible benefit più diffusi tra le imprese italiane, troviamo:

  • Buoni pasto: in assenza del servizio di mensa aziendale, permettono di offrire ai dipendenti la possibilità di trascorrere la pausa pranzo dove preferiscono, o di utilizzarli per la spesa presso i supermercati convenzionati;
  • Buoni acquisto: spesso erogati in occasione di ricorrenze particolari, come festività o il raggiungimento di importanti traguardi, consistono in un importo variabile da spendere presso e-commerce o punti vendita convenzionati;
  • Buoni carburante: con i buoni carburante i collaboratori potranno avere a disposizione somme di denaro da spendere nell’acquisto di carburante per i propri spostamenti;
  • Agevolazioni per i mezzi di trasporto: per facilitare lo spostamento casa-lavoro dei dipendenti, puntando anche sul tema della sostenibilità;
  • Corsi di formazione: per mantenere alti i livelli di engagement del personale, incrementare le conoscenze e favorire lo scambio di competenze, aumentando anche la motivazione dei lavoratori;

Altri flexible benefit che vengono spesso erogati dalle aziende in Italia sono quelli più legati alle esigenze che i collaboratori riscontrano al di fuori dell’ambiente lavorativo e nel proprio tempo libero, tra cui:

  • corsi di lingua;
  • polizze integrative;
  • assistenza medico-sanitaria;
  • rimborso spese scolastiche o rette per asili nido;
  • borse di studio per i figli;
  • abbonamenti teatrali o per il cinema;
  • accesso a mutui e prestiti agevolati;
  • previdenza complementare;
  • assistenza agli anziani o non autosufficienti a carico;
  • servizi di baby-sitting 

 

Flexible benefit: tassazione e normativa

La normativa principale da prendere in esame, quando si considera l’introduzione di un piano di flexible benefit o di welfare aziendale, è l’Articolo 51 del Testo Unico delle Imposte sui Redditi, con un’ulteriore specifica fornita dall'Agenzia delle Entrate con Circolare n. 28/E del 15/06/2016 e Circolare 5/E del 29/03/2018.

Innanzitutto, secondo la normativa, le imprese che decidono di mettere a disposizione dei collaboratori i benefit hanno l’obbligo di farlo senza distinzioni, a favore, perciò, di tutta la popolazione aziendale o a vantaggio di categorie omogenee di dipendenti, a prescindere dai livelli retributivi.

L’esenzione fiscale per i collaboratori è applicata a tutti i beni e servizi di welfare e presenta limitazioni nel caso di:

  • fringe benefit con una soglia di esenzione base di € 258,23 per collaboratore, alzata però nel 2024 a 2.000€ per dipendenti con figli a carico e 1.000€ per tutti gli altri
  • previdenza complementare, con una soglia di esenzione di € 5164 
  • casse sanitarie, con una soglia di € 3615

Nel caso in cui il dipendente decida di convertire il proprio premio di risultato in contributi da versare alla previdenza complementare o all'assistenza sanitaria integrativa, le soglie sopraindicate saranno superabili fino a giungere a un limite di esenzione rispettivamente di 8164 e 6615.

Grazie all'ampliamento delle componenti escluse dal reddito di lavoro dipendente, introdotto dalla Legge di Stabilità 2016, le aziende possono godere di un risparmio di oneri contributivi e dedurre spese sostenute per il welfare nella determinazione del reddito d’impresa.

 

Flexible benefit aziendali: i vantaggi per imprese e collaboratori

Oltre agli importanti vantaggi fiscali stabiliti dalla normativa, le aziende che decidono di introdurre flexible benefit all’interno del proprio piano welfare, sul lungo periodo riscontreranno senza dubbio altri benefici di diversa natura.


I vantaggi dei flexible benefit per le aziende

Uno degli effetti positivi sull’impresa è sicuramente il miglioramento del clima e della soddisfazione rispetto al lavoro: un collaboratore appagato è maggiormente incline alla collaborazione, propenso a incrementare le performance e incentivato dalle prospettive di carriera e dallo schema di benefit utilizzato anche come riconoscimento. Una maggiore soddisfazione dei collaboratori, in più, si tramuta in una diminuzione dei livelli di turnover, grazie all’aumento della fidelity dei dipendenti.


I vantaggi per i lavoratori

Gli effetti positivi dei flexible benefit sull’azienda, inoltre, sono strettamente collegati ai vantaggi che possono trarne i collaboratori. Anche dal punto di vista dei dipendenti, infatti, oltre ai benefici fiscali definiti dalla normativa, usufruire dei benefit permette loro di soddisfare le proprie esigenze extra-lavorative. I collaboratori, infatti, riescono a godere del loro tempo libero in modo più semplice o supportare la famiglia grazie ai servizi che possono essere estesi a tutti i membri.

Anche in relazione agli stili di vita frenetici del giorno d’oggi, la possibilità di gestire il proprio lavoro in modo smart, senza doversi preoccupare di vari aspetti della vita privata, rappresenta il vero benefit: ecco perché un piano di welfare aziendale che dia valore alle soddisfazioni personali, oltre che a quelle professionali, rappresenta il vero plus per i collaboratori di un’azienda.


Come definire e attivare un piano di flexible benefit

Per introdurre un piano e mettere a disposizione dei collaboratori i flexible benefit, le imprese possono procedere in diversi modi. Eccoli di seguito: 

  • Proposta di beni e servizi di welfare, così come previsto dagli obblighi contrattuali di alcuni CCNL.
  • Accordo aziendale con le rappresentanze sindacali, che può riguardare:
    • la possibilità di convertire in beni e servizi totalmente defiscalizzati i premi di produttività (non superiori a € 3000 e percepiti da dipendenti privati con una RAL fino a € 80.000 erogati in esecuzione di contratti collettivi di 2° livello, legati al raggiungimento di incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione);
    • un progetto di welfare aziendale su iniziativa dell’impresa o richiesto dalle rappresentanze sindacali (qualora non previsto dal CCNL applicato). 
  • Decisione unilaterale dell’impresa, che sceglie di introdurre iniziative per il benessere dei collaboratori.

 

Consigli utili per le imprese

La scelta di un fornitore che sia un vero e proprio partner a 360 gradi nell'ascolto delle esigenze, nella definizione delle proposte, nell'attivazione del piano, nella formazione e nell'assistenza ai collaboratori si rivela strategica e può davvero fare la differenza nel successo di questo tipo di iniziative.

Sodexo mette a disposizione delle aziende e degli imprenditori la propria esperienza per identificare la soluzione migliore e aiutare a progettare un piano strutturato o introdurre soluzioni semplici e flessibili per adempiere alle nuove disposizioni contrattuali.

L’esempio più adatto in questo caso è il Buono Acquisto, che permette alle aziende di offrire ai  collaboratori la massima libertà di scelta, soddisfacendo ogni gusto e preferenza, con un alto valore percepito. Con lo stesso buono, i dipendenti possono scegliere tra 20.000 punti vendita e shop online in tutta Italia nei settori abbigliamento, elettronica, viaggi e non solo. 

In alternativa la soluzione del Buono Pasto risulta una delle più convenienti e apprezzate. Si tratta del benefit aziendale più diffuso in Italia esente da contribuzione e tassazione fino a un massimo di € 4 al giorno (valore facciale del buono) nel caso del formato cartaceo, o di € 8 giornalieri, nel caso del formato elettronico.

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