Cook for Change 2025- La cucina come gesto consapevole: l’intervista allo Chef Samuel De Milato

Continua la nostra rassegna di interviste dedicate ai protagonisti italiani di "Cook for Change 2025", la sfida globale di Sodexo per una cucina più sostenibile. Tra i protagonisti di questa edizione c’è Samuel De Milato, che in Sodexo lavora da 23 anni. Arrivato in azienda a soli 20 anni, proviene da una famiglia di ristoratori e ha frequentato la scuola alberghiera di Stresa.

 

“Green Harmony”: un piatto che racconta equilibrio e rispetto

Il piatto con cui Samuel ha scelto di partecipare a Cook for Change 2025 si chiama “Green Harmony”. Un nome che racchiude il senso profondo della sua proposta:

«Quando ho scelto il nome del piatto ho pensato a un’“armonia verde”, perché rappresenta per me freschezza, sostenibilità, leggerezza e salute. Armonia significa equilibrio: tra ingredienti, tra consistenze, tra cremosità e freschezza».

Un equilibrio che non è solo gustativo, ma anche etico. Fin dall’inizio, Samuel ha immaginato una ricetta capace di raccontare un modo di cucinare più attento, in cui nulla viene sprecato e ogni ingrediente trova una nuova funzione.

Cosa ti ha ispirato nella creazione di questo piatto?

Alla base di “Green Harmony” c’è un’idea chiara: ho voluto usare tutto ciò che avevo a disposizione, trasformando anche gli scarti in risorsa.
Lo scalogno e il broccolo sono i protagonisti del piatto e gli ingredienti base del brodo, realizzato esclusivamente con le loro bucce e parti meno utilizzate. Il pesto nasce sostituendo i pinoli con sesamo tostato, mentre il pane avanzato si trasforma in un crumble profumato al limone.

Ho prestato particolare attenzione anche all’impiattamento: il crumble di pane al limone fa da base, seguito dal risotto, dalle infiorescenze di broccolo, da foglioline di menta fresca e da qualche goccia di burrata frullata, scelta per esaltare la cremosità senza appesantire il piatto.

Quale è stata la difficoltà maggiore che hai incontrato?

Forse la difficoltà maggiore è stata ripensare il brodo, elemento fondamentale della ricetta. La sfida era creare una base gustosa senza ricorrere a preparazioni tradizionali, utilizzando solo ciò che faceva già parte del piatto. Per superarla, ho creato il brodo utilizzando solo gli scarti dello scalogno e del broccolo, evitando elementi che non sarebbero stati usati nel piatto.

Quale parola rappresenta il senso della tua professione? 

La parola a cui ho pensato e che rappresenta ciò che faccio ogni giorno è “Alchimia”  perché per me significa trasformazione degli ingredienti. Cucinare è per me l’arte di trasformare, stupire e armonizzare tutto ciò che si ha a disposizione. L'alchimia racchiude creatività e intuizione.

Come descriveresti il tuo piatto in una parola?

La parola più adeguata, secondo me, è  “Equilibrio” perché è quello che cerco nell’armonia tra gli alimenti per realizzare un piatto buono e sano al tempo stesso.


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