
Ristorazione
Il progetto “I 5 Sensi”
La dieta mediterranea è ampiamente riconosciuta dalla letteratura scientifica come uno stile alimentare efficace nella prevenzione delle principali patologie cronico-degenerative. In questo contesto si inserisce il ruolo strategico delle spezie e delle erbe aromatiche, al punto che le più recenti linee guida nutrizionali suggeriscono di sostituire il sale da cucina con questi ingredienti naturali. Il loro utilizzo regolare e in quantità adeguate contribuisce significativamente all'apporto complessivo di antiossidanti nella dieta, favorendo al tempo stesso una riduzione del sodio assunto.
Secondo la definizione della Food and Drug Administration statunitense, il termine “spezia” identifica qualsiasi sostanza vegetale:
aromatica, utilizzata intera, contusa o macinata, fatta eccezione per quegli alimenti comunemente considerati tali in cucina (come aglio, cipolla, sedano, ecc.);
impiegata a scopo di condimento, e non come fonte di nutrimento;
integra, ovvero non privata di componenti come oli essenziali o principi attivi aromatici.
L’uso di spezie ed erbe aromatiche fresche nei menù quotidiani può migliorare la qualità nutrizionale degli alimenti, contribuire alla riduzione del sale e aumentare l’aderenza alla dieta mediterranea, particolarmente importante per la popolazione anziana.
Molti alimenti comunemente consumati contengono già una discreta quantità di sodio. Per questo motivo, è utile ridurre progressivamente l’apporto di sale aggiunto, e spezie ed erbe aromatiche possono essere un valido supporto in questo processo, tanto più importante per gli anziani, spesso affetti da più patologie croniche.
Approfondisci leggendo il nostro articolo: Alla scoperta delle spezie e del loro uso in cucina
L’introduzione di spezie ed erbe aromatiche nei menù per la terza età consente di migliorare l’appetibilità dei piatti, limitando l’uso di sale e valorizzando al contempo le proprietà nutrizionali degli alimenti. Ecco alcune applicazioni concrete:
Aggiunta a crudo: erbe fresche come basilico, erba cipollina o prezzemolo andrebbero preferibilmente usate a fine cottura, a fuoco spento, per preservare le componenti aromatiche volatili.
Zuppe e minestroni: è possibile eliminare completamente l’aggiunta di sale impiegando oli aromatici, oppure utilizzare pesto di basilico arricchito con frutta secca (pinoli, mandorle o noci), che apportano anche benefici nutrizionali aggiuntivi.
Verdure cotte o crude: condire con mix di erbe fresche (es. basilico, timo, erba cipollina) può rendere le verdure più gustose anche senza sale.
Frittate: una frittata al formaggio con l’aggiunta di erbe tritate (menta, prezzemolo, erba cipollina) può risultare ugualmente saporita anche senza sale aggiunto, considerata la già elevata presenza di sodio nei formaggi.
Un richiamo importante va fatto agli alimenti che naturalmente contengono elevate quantità di sodio, come formaggi stagionati, affettati, olive, sottaceti e prodotti confezionati: una valutazione attenta del contenuto salino complessivo è fondamentale, soprattutto nella dieta degli anziani, spesso affetti da patologie croniche.
La riduzione del consumo di sale – così come quella dello zucchero – richiede un percorso graduale: spezie ed erbe aromatiche fresche rappresentano uno strumento efficace per accompagnare questo processo e migliorare la qualità della dieta.
Negli ultimi anni, numerosi studi hanno identificato in circa 80 diverse spezie la presenza di composti fenolici dotati di proprietà anti-glicazione, ovvero capaci di contrastare i processi alla base di alcune complicanze del diabete di tipo II. Queste sostanze – come polifenoli, terpeni, vanilloidi e composti organosolforati – sembrano in grado di influenzare positivamente il metabolismo del glucosio attraverso diversi meccanismi: dalla regolazione dell’assorbimento degli zuccheri a livello intestinale, alla stimolazione della secrezione di insulina, fino al miglioramento della sensibilità dei tessuti all’insulina e alla modulazione del rilascio di glucosio da parte del fegato.
Tra le spezie maggiormente studiate troviamo la cannella, seguita da zenzero e curcuma, che hanno mostrato effetti promettenti anche in studi clinici condotti sull’uomo. Altre spezie di uso comune, come i semi di cumino, coriandolo e anice – tradizionalmente noti per le loro proprietà digestive – stanno emergendo come interessanti alleati anche per il controllo della glicemia. Un ruolo particolare spetta ai semi di fieno greco, ricchi di fibre solubili (galattomannani) e saponine, in grado di rallentare l’assorbimento degli zuccheri e modulare i picchi glicemici postprandiali.
Anche spezie come i chiodi di garofano, il pepe nero e il curry mostrano potenzialità nel sostenere un migliore equilibrio metabolico. Per queste ragioni, può essere utile prevederne un utilizzo regolare nei menù destinati alla popolazione anziana, soprattutto in quei soggetti che, pur non avendo ricevuto una diagnosi di diabete, presentano una tendenza all’alterazione del metabolismo degli zuccheri, condizione piuttosto frequente con l’avanzare dell’età.
In Italia, il consumo medio di sodio è circa il doppio rispetto alle raccomandazioni internazionali. Questo eccesso aumenta significativamente il rischio di ipertensione, soprattutto nella popolazione anziana. L’utilizzo regolare delle spezie come sostituti del sale rappresenta una strategia concreta per ridurne l’assunzione quotidiana.
Studi clinici indicano che le spezie, oltre a ridurre la necessità di sale, possono modificare la percezione del gusto salato nel medio-lungo periodo, contribuendo a una rieducazione del palato verso sapori meno salati.
Integrare le spezie e le erbe aromatiche nella dieta quotidiana degli anziani porta numerosi benefici:
migliora la qualità nutrizionale della dieta;
favorisce un uso più consapevole dei grassi da condimento (es. oli aromatizzati);
consente di ridurre in modo efficace il consumo di sale;
contribuisce alla conservazione naturale degli alimenti.
Un approccio semplice, gustoso e naturale per migliorare la salute e la qualità della vita nella terza età.
Il progetto “I 5 Sensi”
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