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Guida ai buoni pasto per professionisti senza dipendenti

01/09/2022

Il buono pasto è oggi tra i benefit più desiderati e apprezzati nelle imprese italiane, perché è in grado di fornire un contributo concreto a sostegno di scelte alimentari sane ed equilibrate. Nel nostro blog, ci siamo spesso concentrati sui motivi che portano le aziende a mettere a disposizione dei collaboratori questo strumento, dimostrando attenzione al benessere e alla qualità della vita.
I vantaggi però non finiscono qui! Continua a leggere questo articolo per scoprire anche i benefici e le modalità di utilizzo dei buoni pasto per professionisti senza dipendenti, liberi professionisti e titolari di partita IVA.

Buoni pasto e partita IVA rappresentano un binomio conveniente per abbattere i costi di liberi professionisti e ditte individuali, anche senza dipendenti.

Il buono pasto si è diffuso rapidamente - a partire dagli anni ’50 del Novecento - come benefit alternativo al servizio di mensa aziendale. Oggi, questo strumento ha conosciuto un’importante evoluzione, diventando in pochi decenni una soluzione vantaggiosa, desiderata e apprezzata, sia dalle imprese, sia dai collaboratori.

Mettere a disposizione questo pratico strumento permette di rispondere concretamente alle esigenze del personale, ottimizzando allo stesso tempo i costi aziendali. E per quanto riguarda i liberi professionisti senza dipendenti?

 

Deducibilità buoni pasto per liberi professionisti: tutto ciò che devi sapere

A seguito dell’entrata in vigore del Decreto 122/2017, ANSEB – Associazione Nazionale Società Emettitrici Buoni Pasto specifica  che il titolare del buono pasto non deve essere necessariamente dipendente di un’impresa (a tempo determinato, indeterminato o part-time). Questo benefit aziendale può, dunque, essere utilizzato anche dai titolari di partita IVA, tra cui agenti di commercio, soci e amministratori della società, liberi professionisti, lavoratori autonomi, freelancer, ditte individuali.

Inoltre, la principale differenza del buono pasto destinato a liberi professionisti, ditte individuali e titolari di partita IVA è la possibilità di personalizzare il numero dei buoni pasto, così come il loro valore.

 

Buoni pasto per liberi professionisti: cosa dice la normativa

Secondo la normativa che regola l’utilizzo dei buoni pasto per titolari di partita IVA, i buoni pasto elettronici sono particolarmente vantaggiosi. L’aspetto più conveniente è stato introdotto dalla Legge di Stabilità del 2020 che ha previsto che i buoni pasto potessero essere dedotti come costi aziendali al 100% fino a 8 euro nel caso dei buoni elettronici e fino a 4 euro nel caso dei buoni cartacei.

Inoltre, la normativa prevede che le spese di somministrazione di alimenti e bevande siano deducibili fino al 75% e per un importo complessivo non superiore al 2% dell’ammontare del proprio fatturato nel periodo d’imposta. Come specificato dalla Circolare n. 6/E del 2009, il legislatore intende regolamentare queste spese nell’ipotesi in cui si dimostri la loro inerenza con l’esercizio dell’attività d’impresa.

È previsto quindi l’utilizzo dei buoni pasto per professionisti senza dipendenti, con la possibilità di detrarre interamente l’IVA fissata al 10%.

 

Tutti i vantaggi dei buoni pasto per i liberi professionisti

I vantaggi provenienti dall’utilizzo del buono pasto, dunque, non riguardano soltanto le classiche realtà aziendali. Anche i liberi professionisti possono godere della comodità e della convenienza di questo servizio.
I principali benefici di cui si può godere dall’utilizzo dei buoni pasto sono i seguenti:

  • Innanzitutto, si tratta di uno strumento efficace che permette di scaricare in modo pratico e sicuro le spese relative ai pasti e le spese di rappresentanza;
  • Permettono di risparmiare tempo e costi grazie al minore numero di documenti da registrare e al risparmio sulle spese di amministrazione;
  • Si eliminano fatture e scontrini da conservare, a favore di un’unica fattura mensile.

In questo articolo abbiamo visto come i buoni pasto, così apprezzati dai lavoratori dipendenti, possano rappresentare un benefit in grado di migliorare la vita professionale e privata anche di titolari di partita Iva e ditte individuali senza dipendenti. Convenienti sia da un punto di vista pratico, i buoni pasto si dimostrano efficaci anche dal punto di vista fiscale, come evidente dalle linee guida definite dalla Normativa.
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