welfare aziendale significato

Welfare aziendale: significato, tipologie e vantaggi

05/04/2018

Negli ultimi anni sono stati numerosi gli interventi, attraverso Leggi di Bilancio, eseguiti dallo Stato italiano per detassare le prestazioni erogate dalle aziende nell'ambito dei piani di welfare.
Nonostante si senta sempre più spesso parlare di welfare aziendale, e del relativo sostegno legislativo a tali progetti, è ancora diffuso il rischio di confondere i vari termini che accompagnano le politiche di welfare e le relative definizioni.
Per fare chiarezza su questo argomento, tanto rilevante quanto complesso, affronteremo il mondo del welfare partendo dal suo significato e approfondendone le diverse tipologie.

Sempre più spesso si sente parlare di “welfare aziendale”: ma cosa significa realmente?

Negli ultimi anni, il tema del benessere dei lavoratori ha assunto sempre più importanza, tanto da far aumentare la diffusione dei piani di welfare tra le aziende italiane. Il benessere psicofisico dei dipendenti, infatti, è il punto cardine del welfare aziendale, che porta numerosi vantaggi non solo ai collaboratori ma anche all’azienda stessa.  

Ma qual è, in concreto, il significato di “welfare aziendale”? In cosa consiste il suo funzionamento e perché è così conveniente per le imprese?  
Nell’articolo, facciamo chiarezza su questi aspetti fornendo un quadro chiaro e completo sul mondo del welfare aziendale, approfondendone tutti gli aspetti fondamentali.  

 
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Cosa significa “welfare”?

In senso letterale il termine inglese “welfare” significa benessere, salute, felicità e prosperità. Questo concetto di benessere può essere riferito a una singola persona, a un gruppo o un’organizzazione.  
In ambito organizzativo, infatti, parlare di politiche di welfare significa identificare una serie di prestazioni e benefit che rispondono alle esigenze delle persone, tutelandole e supportandole dall’infanzia all’anzianità. 

Benessere”, quindi, è la parola chiave che sta alla base del significato di welfare aziendale, il cui scopo è, appunto, favorire il work-life balance dei lavoratori supportandoli sia all’interno del contesto lavorativo, sia nella loro sfera personale.

 

Tipologie di welfare

Le tipologie di welfare possono essere ricondotte a due macroaree, il privato (che comprende politiche e interventi messi in atto da enti privati) e il pubblico. Quest’ultimo è, invece, una tipologia di welfare che comprende le politiche pubbliche messe in atto dallo Stato per garantire l’assistenza e il benessere dei cittadini.   

Negli ultimi anni, sono nate altre tipologie di welfare che vengono definite “sussidiarie” e comprendono sia i piani finanziati da privati (è il caso di quelli aziendali) sia quelli previsti ed erogati da enti locali. Si parla rispettivamente di sussidiarietà orizzontale e verticale

Un’altra espressione molto diffusa è quella di “secondo welfare”, una forma di welfare sussidiario che, sia a livello funzionale sia temporale, è successivo al “primo” (ossia quello statale) e lo integra. Si tratta, quindi, di quel pacchetto di interventi che possono essere erogati da enti non pubblici, in primis le aziende, ma anche associazioni, assicurazioni, no profit e fondazioni; per questa ragione, possiamo dire che il secondo welfare corrisponde a quello sussidiario orizzontale. 

 

Il welfare privato

Focalizzandoci sul welfare privato, si trovano ulteriori categorie di welfare sulle quali è bene fare chiarezza. Vediamole nel dettaglio:  

  • Welfare aziendale: si riferisce a quella serie di servizi e prestazioni erogate dal datore di lavoro nei confronti dei dipendenti per iniziativa volontaria e unilaterale. 
  • Welfare contrattuale: talvolta descritto anche come “negoziale”, indica la tipologia di welfare che nasce da un contratto, che a sua volta può essere individuale o collettivo.  
  • Welfare bilaterale: si tratta di un modello di welfare contrattuale nel quale sono costituiti enti o fondi bilaterali per l’erogazione delle prestazioni e dei servizi negoziati in fase di contrattazione. 
     

 

Tutto sul welfare aziendale

Come anticipato, quando si parla di “welfare aziendale” si fa riferimento al pacchetto di servizi che un’impresa decide autonomamente di erogare ai propri collaboratori. Ciò che lo caratterizza – e lo distingue dal welfare contrattuale – è la sua unilateralità. In pratica, si tratta di un’iniziativa volontaria definita senza alcuna negoziazione con le rappresentanze delle risorse umane

Con welfare aziendale si identifica, perciò, un progetto che prevede benefit e servizi a disposizione su iniziativa volontaria da parte dell’impresa, per migliorare la qualità della vita dei collaboratori.  
 

I vantaggi del welfare aziendale sul benessere organizzativo

L’attuazione di programmi di welfare aziendale a supporto della qualità della dei collaboratori è una pratica sempre più diffusa. Il motivo va ricercato nell'impatto che tali iniziative registrano sulle performance dell’azienda. L’attenzione delle imprese al benessere dei dipendenti, infatti, è direttamente proporzionale alla loro produttività, a sua volta connessa alla motivazione.  

Avviare un progetto di welfare può riservare imperdibili vantaggi per le imprese: da un lato, si creano le condizioni per generare benessere e motivazione; dall’altro lato, i collaboratori hanno a disposizione strumenti a supporto della qualità della vita privata. Quando le persone vedono riconosciuto e premiato il proprio operato, sono maggiormente motivate e soddisfatte rispetto al lavoro e ciò contribuisce a creare un ambiente sereno, ad attivare il circolo virtuoso del benessere organizzativo e, quindi, ad aumentare le performance aziendali

I vantaggi fiscali del welfare aziendale 

Non è tutto: come anticipato, tramite l’erogazione dei benefit previsti dai piani di welfare, le aziende possono ottenere importanti agevolazioni e vantaggi fiscali, con una conseguente ottimizzazione dei costi.  

Sotto questo punto di vista, trattandosi di un tipo di welfare unilaterale, l’azienda decide volontariamente quale tipo di contributi dare. Le aziende che adottano questo tipo di politiche, infatti, possono godere della deducibilità al 100% per gli importi sostenuti previsti dalla soglia dei fringe benefit, che è pari a €258,23. 

Servizi di welfare aziendale: alcuni esempi 

L’ampliamento del ventaglio di interventi o servizi promuovibili attraverso un piano welfare si deve alle linee guida introdotte dalla Legge di Stabilità 2016-2017 che ha permesso di inserire servizi quali il baby-sitting, le mense scolastiche, l’assistenza agli anziani e alle persone non autosufficienti.  

Altri servizi che possono essere compresi nei programmi di welfare aziendale sono:  

  • Buoni pasto, da spendere in ristoranti, alimentari o supermercati; 
  • Piani assicurativi, come polizze per infortuni o malattia;  
  • Buoni carburante;  
  • Buoni acquisto;  
  • Corsi di formazione.  

Per cogliere le migliori opportunità, le aziende devono avviare una strategia orientata a tutte le esigenze, che preveda un aggiornamento regolare del piano

 

Il welfare contrattuale e i CCNL Metalmeccanici

Con l’espressione “welfare contrattuale” si indica un piano di welfare pattuito all’interno di un contratto – collettivo o individuale. I CCNL (Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro) prevedono, infatti, l’obbligatorietà per le aziende di erogare ai propri dipendenti strumenti di welfare aziendale.

I CCNL per cui sono previsti questi contributi obbligatori sono quelli relativi al settore metalmeccanico, oltre a orafi, argentieri e gioiellieri, turismo, esercizi pubblici, ristoranti e telecomunicazioni. Tra l’altro, con il recente rinnovo dei CCNL ci sono state importanti novità che è utile conoscere per capire come sfruttare al meglio questa opportunità. 

Per quanto riguarda i vantaggi fiscali relativi a questo tipo di welfare, questi sono riconducibili alla possibilità di dedurre il 100% dei costi.  

 

Nell’articolo abbiamo approfondito il significato di welfare in relazione al mondo delle imprese. Oltre ad elencare le differenti tipologie di welfare, abbiamo spiegato come i progetti di welfare aziendale possano aiutare l’impresa a mantenere il proprio focus sui collaboratori e le loro esigenze.  

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