Uno sguardo al futuro: il luogo di ristoro condiviso come sfida culturale collettiva

  • May 07, 2025

Programma evento

Educare attraverso il cibo, rendere la mensa un’esperienza e non solo un servizio, costruire un’alleanza tra aziende, istituzioni e famiglie per un’alimentazione più consapevole, sostenibile e accessibile. Questi i temi al centro della tavola rotonda “Uno sguardo al futuro: il luogo di ristoro condiviso come sfida culturale collettiva”, svolta il 5 maggio presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano.

Protagonisti dell’incontro, moderato dal giornalista Matia Venini Leto: Maurizio Vezzani, CEO del Pastificio Zini, Edoardo Clerici, Supply Management Director di Sodexo Italia e la dott.ssa Lisa Mariotti, Specialista in Scienze dell’alimentazione e nutrizionista. Tre voci diverse ma complementari, che hanno affrontato con approccio concreto e visione prospettica il ruolo sempre più centrale della ristorazione collettiva – scolastica, aziendale e sociale – come leva educativa e culturale.

Uno dei nodi principali emersi dal confronto riguarda il cosiddetto “paradosso del menù sano”: i pasti proposti nelle mense sono spesso costruiti con attenzione bromatologica, ovvero secondo criteri scientifici e nutrizionali corretti, ma faticano ad essere accettati dai commensali più giovani, non abituati a certi alimenti nel contesto familiare. Il rifiuto del cibo diventa così non solo uno spreco alimentare, ma anche un segnale di un fallimento educativo, una frattura tra ambiti che dovrebbero dialogare: scuola, famiglia, comunità.

È emersa quindi la necessità di ripensare la mensa come luogo di esperienza, capace di unire benessere, piacere e cultura. Raggiungere l’obiettivo del “sano” passando attraverso il “buono” significa costruire piatti che incontrino il gusto, ma che al tempo stesso siano veicolo di valori e scelte consapevoli.

In questo contesto, i prodotti surgelati di qualità possono avere un ruolo chiave in un’alimentazione bilanciata e potenzialmente gradita da tutti, rivelandosi preziosi alleati per costruire un menù equilibrato, gustoso e adatto a un pubblico sempre più eterogeneo. Oltre a garantire praticità e riduzione degli sprechi, i surgelati di qualità consentono di superare barriere geografiche e stagionali, aumentando la portata e la disponibilità delle materie prime. Il classico confronto tra prodotti freschi e surgelati non dovrebbe tradursi in un conflitto, ma in una collaborazione intelligente e complementare che, se valorizzata correttamente, contribuisce a una proposta alimentare più ricca, sostenibile e accessibile.

“Siamo consapevoli che, come operatori della ristorazione collettiva, abbiamo una grande responsabilità sociale e culturale nei confronti dell’intera comunità. Ogni pasto può diventare un’occasione per educare al valore del cibo, promuovere scelte consapevoli e favorire una cultura alimentare sana. Una collaborazione costante e un dialogo costruttivo all'interno della filiera e con le istituzioni, le famiglie e i consumatori possono portare informazioni chiare e trasparenti e conoscenza della qualità. Insieme possiamo trovare soluzioni, fare scelte sostenibili e lavorare per favorire una corretta educazione alimentare a tutti i livelli”, ha dichiarato Edoardo Clerici.

Il Pastificio Zini rappresenta un esempio concreto di come l’innovazione possa trasformare il surgelato in un alleato prezioso per un’alimentazione sana e apprezzata da tutti. La sua capacità di reinterpretare la tradizione in chiave moderna dimostra come la pasta possa diventare un veicolo efficace per ingredienti salubri. Gnocchi a base di legumi o vegetali, ad esempio, uniscono riconoscibilità e gusto a un profilo nutrizionale migliorato, contribuendo a ridurre l’indice glicemico e ad aumentare l’apporto di proteine vegetali. Soluzioni di questo tipo rispondono alle esigenze di famiglie che cucinano sempre meno, ma cercano cibi pronti, sani e sostenibili.

“Innovare non significa snaturare la tradizione, ma evolverla con intelligenza. Il nostro impegno è offrire soluzioni che coniughino qualità, gusto e benessere, per supportare famiglie e operatori della ristorazione in un percorso alimentare più sostenibile e consapevole. Il surgelato è spesso penalizzato da un pregiudizio culturale, rafforzato dall’obbligo dell’asterisco nei menu: un’informazione doverosa, certo, ma che rischia di diventare uno stigma. Se davvero vogliamo essere trasparenti, allora dovremmo indicare tutti i metodi di conservazione degli alimenti, non solo uno. È tempo di superare la logica della contrapposizione tra fresco e surgelato e valorizzare invece la qualità, ovunque essa si trovi”, ha affermato Maurizio Vezzani.

Il confronto ha evidenziato l'importanza di una collaborazione tra tutte le realtà coinvolte nella filiera agroalimentare. La ristorazione collettiva non può più essere considerata un semplice servizio logistico: è una questione sociale, culturale ed economica. È un luogo dove si può costruire una nuova relazione con il cibo, e quindi con la salute, l’ambiente e il territorio. Serve un cambiamento che coinvolga tutti: imprese alimentari, operatori della ristorazione, istituzioni e famiglie. Solo attraverso questa alleanza sarà possibile rendere il cibo quotidiano, anche quello della mensa, un vero strumento di educazione e trasformazione.

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